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Jasper Seroka (19 vittorie ed una sconfitta) è diventato il nuovo campione dei superpiuma del Sudafrica , battendo ai punti in 12 rounds (116-111 , 117-110, 118-109) il detentore Godfrey Nzimande (19 vittorie, 3 sconfitte ed un pari) nel Park Station di Johannesburg. Poche azioni nei primi sei rounds che hanno reso difficile l’attribuziione delle riprese. Ma dal settimo al decimo round c’è stato il dominio di Seroka che ha imposto le sue veloci combinazioni sinistro-destro. Accade poco nell’undicesimo round, ma nel dodicesimo un gran destro di Siroka colpisce in pieno Nzimandi che finisce a terra leggittimando la vittoria dell’avversario. Allontanato dall’angolo il manager Nick Durandt che aveva “osato” dare istruzioni al suo pugile (Nzimandi).Una regola anacronistica e ridicola che è purtroppo ancora in vigore in Sudafrica
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In una battaglia per il vacante titolo IBA dei superwelter Holly Holm (22 vittorie , una sconfitta e 3 pari) e Mary Jo Sanders (25 vittorie, una sconfitta ed un pari) hanno pareggiato in 10 competitivi rounds (97-93 pern la Holm un doppio 95-95). Il match si è disputato a “casa” della Sanders a Auburn Hills nel Michigan. Holm in precedenza aveva battuto Sanders lo scorso giugno combattendo a scasa sua ad Albuquerque, nel New Mexico. Nei pesi leggeri Tyrone Harris (23 vittorie e 4 sconfitte) ha fermato il locale e favorito Damian Fuller (30 vittorie, 6 sconfitte ed un pari) in nove rounds. Era in palio la corona USBA. Il 20enne e promettente peso medio Joe Linenfelser ha battuto Fernando Hernandez per kot al 5° round.
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Sarà ancora il palasport di Via Lago Figoi 10 a Genova Borzoli il teatro del secondo appuntamento con la Golden League, il circuito di sport da ring promosso dall’ex campione ed ora maestro e promoter Marco Costaguta. Saranno 13 i match in scaletta, alcuni dei quali vedranno impegnati dei campioni del mondo. Nel K1 Style Corrado Sestito del team Zambelli, 106 match all’attivo e pluricampione mondiale WKA e WPKC, sfiderà il francese Anice Rehmani , giovane talento d’oltralpe, recente secondo ai campionati di Francia di Muay Thai e vincitore della Coppa PACA. L’idolo di casa, il due volte campione d’Europa Andrea casa pietra, incrocerà le tibie nella thai boxe con un altro “galletto”, Aurelien Baup. Anche questa volta MMA più che mai protagoniste con un match tutto italiano ma di assoluto valore internazionale. Il ligure Riccardo Schiesaro (Italian fighter Loano) sfiderà infatti l’ex campione d’Italia ed azzurro di pugilato Giacomo “Conte” Amabili del Kombat team di Edmar Jacobina. Entrambi i fighter hanno già combattuto in prestigiosi eventi inglesi nella gabbia e si presentano con caratteristiche complementari: un lottatore il primo, uno striker il secondo. Una sfida classica delle MMA quindi. Altro match di MMA della serata sarà quello tra Christian Leoni (X1 Genova) ed il francese David Benakezouh. Tra gli altri 9 match della serata spiccano i tre di chass fight, la savate professionistica, proposta per la prima volta in assoluto in Italia da Marco Costaguta. Si combatte a torso nudo, con calzoni lunghi e le scarpette da Savate, e si può colpire e parare di tibia come nella Kickboxing. Per maggiori informazioni e per la scaletta completa della serata: http://www.kombatfestival.it/default1.asp o www.mma-italy.com
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In un match senza titolo in palio al limite dei mediomassimi, il 43 enne ex campione dei pesi medi Bernard Hopkins (49 vittorie, 5 sconfitte ed un pari) ha sorprendentemente battuto ai piunti in 12 rounds (119-106, 118-108, 117-109) il campione WBC/WBO dei pesi medi il s6enne Kelly Pavlick (34 vittorie di cui 30 prima del limite), dato favorito 4 ad 1 dagli allibratori. Si è trattato di un match a senso unico che si è svolto davanti a 11.332 spettatori nella Boardwalk Hall di Atlantic City. Hopkins sembrava un ragazzo a confronto del più giovane avversario e lo ha anticipato continuamente. Pavlik non è riuscito ad aumentare il ritmo ed Hopkins lo ha punito su tutta la linea. Pavlik rimane comunque campione WBC/WBO dei pesi medi. Il campione WBO dei pesi piuma Steven Luevano (36 vittorie, una sconfitta ed un pari) ha conservato il suo titolo battendo ai punti in 12 rounds (116-112, 115-113, 117-111) Billy Dib (21 vittorie), in un match privo di emozioni.
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In molti ne hanno parlato e in molti continuano e continueranno a farlo, chi a sproposito, chi con qualche cognizione, ma, generalmente, ognuno sicuro di saperlo fare al meglio e in modo unico rispetto ad altri. Io non criticherò, né tanto meno tenterò di dare un parere medico - anatomico sulla cosa, ma mi limiterò semplicemente a dire come, dopo anni di esperienza diretta e dopo molteplici allenamenti in Tailandia, io ho affrontato la cosa. Come è risaputo, anche da chi non c’è mai nemmeno stato, in Tailandia, il condizionamento osseo muscolare comincia ad un’età giovanissima, quando il corpo è ancora in fase di formazione. Ed è proprio in questa fase di sviluppo che l’allenamento psico – fisico lì tenuto, va a formare l’atleta che poi crescerà, inevitabilmente, come combattente professionista con tutto ciò che ne consegue. Questo è uno dei segreti principali del condizionamento osseo muscolare, tra le quali, ovviamente, rientrano, per gli amanti degli sport da combattimento, anche le tibie. Il secondo "segreto" è il tipo di addestramento specifico nonché il ritmo delle sedute tenuto sempre ad un livello alto, almeno tra i combattenti di un certo livello. Un allenamento incessante e quotidiano, che non lascia spazio né tempo a molto altro se non alle necessità principali. Questo è il fulcro della situazione. Quindi, a tutti coloro che, nonostante cambino gli anni e le generazioni, continuano a domandarsi e domandarmi come facciano quegli atleti dall’altra parte del mondo ad avere tibie così forti, credo diventi un po’ più chiara la situazione. Nessun miracolo che non sia quello già conosciuto del corpo umano, il quale si adatta alle situazioni che si vengono a creare e si evolve di conseguenza, nessun altro fantomatico stratagemma tramandato segretamente dagli anziani e rivelato soltanto agli adepti più meritevoli se non quello della macchina perfetta che è generalmente il nostro fisico. Detto ciò, che può sembrare, ed è, semplice per quanto sia anche la verità, vorrei spendere ancora due parole per rispondere a tutti coloro che mi chiedono quale possa essere l’allenamento più idoneo per "rinforzare" le tibie. Ebbene, non è mia intenzione scrivere qui programmi di allenamento o stilare modi particolari di esercizi, anche perché ogni atleta è differente e bisognerebbe prima capire che tipo di persona abbiamo di fronte per poter poi stilare un programma di base di allenamento che vada a crescere parallelamente alle capacità dell’allievo; ma mi limiterò a rivelare alcune verità scomode. Se siamo già in età avanzata difficilmente si potrà arrivare ad avere quella capacità "tailandese" di assorbire e resistere ai colpi, poiché le ossa sono già formate e, anche se il fisico risponderà prontamente alle sollecitazioni procurate dall’allenamento, il punto di partenza rispetto agli atleti tailandesi che cominciano, come abbiamo detto, ad un’età giovanissima, è comunque differente. Quello che porto vanti io con i miei allievi, sia nei programmi personali che nei percorsi di formazione, è un tipo di addestramento che ricalca molto i "modi" tailandesi, anche perchè è là dove generalmente mi alleno e sono cresciuto, anche se con opportune modifiche, non soltanto per la differente età di coinvolgimento degli atleti nonchè i decisamente differenti obiettivi, ma anche per il tempo dedicato che non è e non sarebbe comunque mai lo stesso di quello dei camp tailandesi. Detto in breve, senza entrare troppo nello specifico per i motivi elencati prima, l’allenamento consigliato prevede un inizio di condizionamento leggero (con le protezioni quindi) intervallato nei modi e nei tempi dalla tecnica giusta (che è la cosa principale), dalle ripetizioni miste e miste alternate e dallo sparring condizionato e serie intervallate(sacco, vuoto, figura). Da questo si passerà poi ad un livello di condizionamento medio, che prevede quindi un addestramento binario costituito dalla base già formata e da perfezionare, e dall’inserimento di nuove serie specifiche (sacco, pao, paratibie singoli) . E qui cominciamo ad utilizzare di meno le protezioni. E infine, dopo altri successivi livelli intermedi, arriviamo al passaggio successivo che prevede un tipo di addestramento più evoluto senza protezioni. A questo, occiamente, andrà affiancato costantemente un idoneo programma di evoluzione a livello mentale - psicologica, nonchè, ovviamente, una corretta e sana alimentazione, e il mantenimento sano del fisico in generale, e, in particolar modo, delle parti soggette a condizionamento (massaggi, applicazione di oli specifici e tempi di recupero adatti). Ovviamente l’intero processo non si esaurisce in un mese, in sei mesi o in un anno, ma in successive tappe che porteranno via il tempo necessario a sostenere il carico di lavoro. Questo non dipenderà né dalla volontà dell’allievo, né da quella del maestro, ma soltanto dall’effettività della pratica e dalla gradualità del processo di apprendimento, che è differente da persona a persona. Bruciare le tappe significa soltanto chiudere la porta ai miglioramenti, qualsiasi cosa si possa dire o fare o pensare. Detto ciò chiudo qui per il momento. So che in molti non apprezzeranno, ma so anche che qualcuno sarà in grado di leggere tra le righe di questo intervento, e questo è già più di quanto si possa sperare; dopotutto non sono volutamente entrare nel particolare, già in troppi l'hanno fatto, comprese persone con più cognizioni mediche di me. Mi auguro soltanto che, mantenendomi sul generale, possano tutti arrivare a capire e apprezzare questo tipo di sport che, se ben fatti, portano soltanto delle migliorie al proprio equilibrio interiore. Con questo vi saluto e vi rimando alla prossima.
Mr. T. Fury
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Il giovane pugile reggino Graziano Calabrò, conquista il titolo di Campione Italiano Juniores a Crotone nella categoria dei Massimi ( fino kg. 91). Il pugile dell’Amaranto Boxe allenato dal Maestro Peppe Fedele, dopo aver conquistato lo scorso anno a Bari il titolo nei “cadetti” si ripete anche quest’anno negli juniores in Calabria e bissa la conquista della maglia tricolore. Per Graziano Tyson Calabrò è il dodicesimo successo consecutivo, ma quel che conta particolarmente è il modo con il quale consegue le vittorie. Il pugile reggino ha una visione d’insieme di ogni singolo match e lo affronta adeguando la propria potenza ed il proprio bagaglio tecnico alle caratteristiche dell’avversario. Dopo aver superato agevolmente nel primo incontro il calabrese Luigi Rummolo (8 vinti, 4 pari, 7 persi) di Castrovillari, il giovanissimo pugile di Sant’Alessio in Aspromonte, seguito con attenzione dal Direttore Sportivo Carmelo Regolo, nell’incontro di Finale trova sul suo cammino il veneto David Viviani (8-2-2) tesserato per l’Accademia Pugilistica Vita di Verona. Graziano Tyson Calabrò, incitato da un nutrito gruppo di tifosi giunti da Reggio Calabria e Messina, inizia il match convinto delle proprie capacità (grazie agli insegnamenti del coach Peppe Fedele ed alla preparazione effettuata presso il Palapentimele nella palestra dell’Amaranto Boxe, ove il giovane pugile reggino ha la possibilità di incrociare i guantoni con i tanti esperti pugili che si allenano dal Campione Italiano Professionisti dei Mediomassimi Francesco Versaci ad Alfredo Natoli impegnato nella Coppa Italia professionisti, da Angelo Trimboli a Mario Argento, da Massimiliano Saba a Saro Presti). Calabrò dopo una prima ripresa di studio, nel secondo round iniziava ad incalzare l’avversario piazzando numerose combinazioni sia al tronco – sia al volto, ma stranamente i giudici registravano il vantaggio per 7 a 4 a favore del veneto; avvertito dal proprio angolo dal tecnico Peppe Fedele, nella terza ripresa Graziano Calabrò senza perdersi d’animo iniziava a martellare l’avversario colpendolo ripetutamente soprattutto con poderosi diretti dalla lunga distanza per poi accorciare e colpire con devastanti montanti al tronco, due minuti di pressing asfissiante che costringevano i giudici finalmente la terza ripresa per 6 a 2 passando in vantaggio per 10 a 9; senza storia la quarta ed ultima frazione con Graziano Calabrò che invece di accontentarsi e gestire il piccolo ma prezioso vantaggio continuava a martellare l’avversario sempre più proteso ad imporre la propria boxe, senza concedere alcun margine a Viviani, vincendo la ripresa per 5 a 0 e chiudendo vittoriosamente l’incontro per 15 a 9. Graziano Tyson Calabrò appena 17enne era alla prima esperienza tra gli juniores ed il più giovane tra i quattro finalisti dei Massimi . Questo titolo ripaga l’impegno della dirigenza, dei tecnici e di tutte quelle persone che supportano la società reggina, è l’ennesima dimostrazione che presso la palestra dell’Amaranto Boxe ubicata a Pentimele nella palestra “A” del PalaCalafiore (con ingresso dal cancello 15) si opera con serietà e si forgiano Campioni non in modo sporadico ma con continuità. Questo nuovo titolo Italiano di Graziano Tyson Calabrò è l’ennesimo spot per far avvicinare all’Amaranto Boxe i tanti appassionati della noble art, i giovani che cercano una disciplina sportiva che forgia nel fisico e nello spirito e che consente di avere anche tante soddisfazioni. Graziano Tyson Calabrò riuscendo a bissare il titolo di Campione Italiano, titolo conquistato nei “cadetti” a Bari lo scorso anno a spese del laziale Federici, e superando ora tra gli “juniores”il veneto Viviani, entra di diritto nella storia del pugilato reggino, calabrese e dell’Amaranto Boxe. Il presidente Franco Pirrera, è soddisfatto perchè il giovane pugile reggino già titolare nella Nazionale Juniores, dopo la trasferta in Irlanda ove si sono confrontate, Italia, Francia, Germania ed Irlanda, sicuramente sarà chiamato a nuovi impegni da Francesco Damiani responsabile dell’Italia Boxing Team. Nota di non poco conto è che il forte picchiatore di Sant’Alessio in Aspromonte si è aggiudicato oltre il 50% delle vittorie chiudendo l’incontro tra la prima e la seconda ripresa. Dopo le due iniziali inopinate sconfitte, Graziano Tyson Calabrò, ha inanellato una serie di 12 successi consecutivi (è imbattuto dal dicembre 2006). Nel 2007 Calabrò si è imposto nel Torneo Nazionale di Siena battendo in finale il toscano Pettinari alla seconda ripresa, nel Torneo Nazionale di Ostia vincendo in finale al secondo round sul siciliano Vitrano. Un 2007 generoso che è culminato a Novembre a Bari, quando Calabrò è diventato Campione Italiano “cadetti” battendo il laziale Federici, sempre al secondo round. Il giovanissimo pugile calabrese è dotato di una potenza devastante (lo dimostrano le 5 vittorie prima del limite), ma oltre alla potenza il reggino è in possesso di una ottima tecnica, di una grande scelta di tempo ed è anche molto veloce, ma soprattutto riesce a gestire i match con innata visione d’insieme seguendo le direttive del Maestro Peppe Fedele. Calabrò passata la momentanea euforia per il titolo conquistato, tornerà il ragazzo sereno di sempre, l’ottimo studente che frequenta il 4° anno all’Industriale Vallauri, ma anche con il pensiero ai prossimi impegni con la Nazionale ove passando nel gruppo Elite sarà seguito Francesco Damiani
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