Blog Megathai - K1, MMA, Boxe e Muay Thai a Bologna
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19 maggio 2011

I giocatori di football americano, in attesa di un accordo sindacale con la lega, si danno al pugila

Prima di un'importante riunione tecnica, alcuni anni fa, Rex Ryan, che era allenatore della difesa dei Baltimore Ravens, mostrò loro il filmato di un incontro di boxe. Sul ring c'era uno dei giocatori presenti in sala, Tom Zbikowski, che proprio grazie alla sua aggressività si era procurato un contratto nella NFL.

Ora, a stagione ferma per via della serrata (lockout) dei proprietari, ed
Ray Edwards, 26 anni, il difensore più esterno della linea dei Minnesota Vikings, non solo è fermo come tutti ma è pure senza contratto: alla ripresa dell'attività NFL sarà ambito da molte squadre, prima tra tutte la sua di cui è un caposaldo, ma pare che la sua intenzione sia ora di diventare campione mondiale dei massimi nel pugilato. «Ho visto filmati dei fratelli Klitschko e già adesso so di avere un gioco di gambe, una preparazione atletica e un coraggio superiore al loro» ha detto al Minneapolis Star Tribune.

Edwards si allena cinque volte la settimana con il suo sparring partner, un prete metodista ex pugile e wrestler di nome Jeff Warner incontrato cinque anni fa durante una funzione religiosa dei Vikings, ma secondo un altro allenatore il suo potenziale e’ altissimo ma deve essere verificato sul ring. Edwards non è - come dire? - per nulla preoccupato: non può esserlo chi parte con l'obiettivo di diventare campione mondiale.

La boxe è diventato passatempo fuori stagione anche di Ben Jarvus Green-Ellis dei New England Patriots, che si allena a Miami, del suo quarterback Tom Brady, che la utilizza però solo come forma di preparazione fisica, e del solito Zbikowski, che però ha esagerato: dopo avere vinto quattro incontri su quattro è stato trovato positivo (marijuana) ad un test anti-doping, e meno male che si è poi sottoposto ad un altro controllo risultando pulito e riottenendo la licenza.

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10 maggio 2011

Parla francese la prima edizione delle World Series of Boxing.

Parla francese la prima edizione delle World Series of Boxing. Sconfitta per 3-2 nel primo atto (o tempo che dir si voglia) della finalissima di Guiyang, la compagine transalpina si aggiudica il retour match per 4-1 e porta dunque, score finale di 6-4, a casa il Trofeo e con lui anche l'assegnone da 500a mila Euro.

Parigi domina il primo match, dove brilla l'irlandese Nevin, in quello dei pesi leggeri si impone secondo pronostico Astana, nella persona di Mussafirov. Di fondamentale importanza si rivela il successo, nel match dei pesi medi, di Tavares su Sarsekbayev. Un successo che riporta avanti i francesi, considerati nettamente favoriti negli ultimi 2 match. Pronostico che non viene sconfessato. Vince facile sia il mediomassimo Bouhenia che il massimo croato Hrgovic.

Parigi esulta, in attesa delle finali individuale dove porterà il peso gallo Ooubali (risparmiato non a caso per la finale del torneo a squadre) e il mediomassimo Grogue. Cresce dunque il rimpianto dei Dolce&Gabbana Milano Thunder, mentre sul ring di Guiyang saltellano come canguri quelli del Paris United. Che in 3 dei 4 confronti diretti, nella regular season, sono stati sconfitti dai nostri. Ma alla fine hanno avuto ragione loro, quelli del Paris United. Di fronte ai quali ci togliamo lo... chapeau.

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9 maggio 2011

HOLYFIELD BATTE DANESE NIELSEN

Il veterano Evander Holyfield, 48 anni, ha battuto il danese Brian Nielsen per arresto decretato dall'arbitro alla decima ripresa, in un match considerato dall'americano una tappa verso la riconquista del titolo mondiale nei pesi massimi. "Ho bisogno di vincere questo combattimento brillantemente per poter ritornare pretendente a un titolo mondiale", aveva dichiarato Holyfield, che vuol diventare il più vecchio campione del mondo nella storia della boxe. In carriera Holyfield vanta 44 vittorie, di cui 29 per ko, e dieci sconfitte. Nielsen è stato campione del mondo Ibo e ha al suo attivo 64 vittorie su 67 combattimenti

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19 aprile 2011

Pacquiao vs Mayweather, nulla di fatto faticano a trovare un accordo

Manny Pacquiao vs Floyd Mayweather Jr., ovvero l’attuale miglior pound-4-pound del mondo contro il suo predecessore. È il match che tutto il mondo della boxe invoca ad alta voce ma che non si riesce mai a organizzare, nonostante la dichiarata volontà dei due clan.

Non a caso all’indomani della vittoria contro Antonio Margarito che ha consegnato al pugile filippino l’ottavo titolo in altrettante categorie di peso (dai mosca ai superwelter, passando nei supergallo, piuma, superpiuma, leggeri, superleggeri, welter), Bob Arum ha fatto sapere che “La Top Rank è decisa ad allestire il confronto con Floyd Mayweather Jr. Ci stiamo lavorando con Don King e Oscar De La Hoya della Golden Boy Promotion. Siamo disposti ad accettare il 50% a testa della borsa pattuita e gli esami antidoping richiesti. Ma vogliamo che sia una trattativa seria da parte di Floyd. La preoccupazione è derivata dal fatto che è sotto processo su denuncia dell’ex fidanzata che è anche la madre dei suoi due figli. A gennaio ci sarà la decisione del giudice di Las Vegas che deciderà sul destino del pugile”.

Quanto affermato dall’agente di Pacquiao per conto dei promotori di Top Rank à una mezza verità (tra l’altro il 33enne Grand Rapids è alle prese con più grane legali). Il problema non riguarda nemmeno le date, né la location, né tantomeno la categoria di peso: i due potrebbero incrociare i guantoni nei welters (147 libbre, 66,6 chilogrammi).

Verrebbe da pensare che le difficoltà nel trovare un accordo siano legate a questioni economiche. Neppure questo sembra essere un ostacolo: ‘Pacman’ vs ‘Money’, che rappresenta il meglio assoluto della boxe mondiale, è un incontro capace di far scorrere fiumi di denaro: le previsioni del guadagno dei due campioni sono orientate attorno ai 25 milioni di dollari a testa. Che diverranno almeno 30 con i dividendi della pay-tv.

Secondo fonti ben informate, invece, gli attriti restano legati agli esami antidoping e alle modalità da seguire, che già in passato hanno fatto saltare il tavolo delle trattative: dalla finestra di tempo in cui verranno effettuati (fino a 14-18 giorni prima dell’incontro o fino alla data del combattimento?) all’organismo che se ne occuperà: Pacquiao vuole la Commissione Atletica del Nevada (NSAC), mentre Mayweather l’Agenzia Statunitense Anti-Doping (USADA).

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18 aprile 2011

Pacquiao vs Mayweather, nulla di fatto faticano a trovare un accordo

Manny Pacquiao vs Floyd Mayweather Jr., ovvero l’attuale miglior pound-4-pound del mondo contro il suo predecessore. È il match che tutto il mondo della boxe invoca ad alta voce ma che non si riesce mai a organizzare, nonostante la dichiarata volontà dei due clan.

Non a caso all’indomani della vittoria contro Antonio Margarito che ha consegnato al pugile filippino l’ottavo titolo in altrettante categorie di peso (dai mosca ai superwelter, passando nei supergallo, piuma, superpiuma, leggeri, superleggeri, welter), Bob Arum ha fatto sapere che “La Top Rank è decisa ad allestire il confronto con Floyd Mayweather Jr. Ci stiamo lavorando con Don King e Oscar De La Hoya della Golden Boy Promotion. Siamo disposti ad accettare il 50% a testa della borsa pattuita e gli esami antidoping richiesti. Ma vogliamo che sia una trattativa seria da parte di Floyd. La preoccupazione è derivata dal fatto che è sotto processo su denuncia dell’ex fidanzata che è anche la madre dei suoi due figli. A gennaio ci sarà la decisione del giudice di Las Vegas che deciderà sul destino del pugile”.

Quanto affermato dall’agente di Pacquiao per conto dei promotori di Top Rank à una mezza verità (tra l’altro il 33enne Grand Rapids è alle prese con più grane legali). Il problema non riguarda nemmeno le date, né la location, né tantomeno la categoria di peso: i due potrebbero incrociare i guantoni nei welters (147 libbre, 66,6 chilogrammi).

Verrebbe da pensare che le difficoltà nel trovare un accordo siano legate a questioni economiche. Neppure questo sembra essere un ostacolo: ‘Pacman’ vs ‘Money’, che rappresenta il meglio assoluto della boxe mondiale, è un incontro capace di far scorrere fiumi di denaro: le previsioni del guadagno dei due campioni sono orientate attorno ai 25 milioni di dollari a testa. Che diverranno almeno 30 con i dividendi della pay-tv.

Secondo fonti ben informate, invece, gli attriti restano legati agli esami antidoping e alle modalità da seguire, che già in passato hanno fatto saltare il tavolo delle trattative: dalla finestra di tempo in cui verranno effettuati (fino a 14-18 giorni prima dell’incontro o fino alla data del combattimento?) all’organismo che se ne occuperà: Pacquiao vuole la Commissione Atletica del Nevada (NSAC), mentre Mayweather l’Agenzia Statunitense Anti-Doping (USADA).

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15 aprile 2011

Klitschko contro Haye

Sarà senza ombra di dubbio il match più atteso del 2011, un match chiamato a fare storia perché riunirà finalmente le tre corone Wba, Wbo ed Ibf con lo scopo di cedere ad uno dei due pretendenti, l'ucraino Vladimir Klitschko (che detiene i titoli Wbo ed Ibf con un record di 55 vittorie) ed il britannico David Haye (detentore del titolo Wba, con 25 incontri vinti), il titolo mondiale dei pesi massimi.

Sono tanti i dettagli da scegliere e và da sé che mezzo mondo stia facendo i salti mortali per aggiudicarsi l’evento sportivo più atteso per un discorso che passa dai diritti d’immagine alla mera questione economica, certamente non indifferente.

Si pensa ad una data compresa tra il 25 giugno ed il 2 luglio, o almeno così rivelano quotidiano tedesco 'Die Welt' fonti molto vicine a Klitschko, il cui manager, Bernard Boente, ha poi confermato: ‘I contratti sono stati sottoscritti, inizialmente si pensava che a battersi contro Haye sarebbe stato Vitali (il maggiore dei due fratelli ucraini, che detiene il titolo Wbc), ma poi lui e Vladimir si sono messi d'accordo’.

E allora via con i paesi che sperano di aggiudicarsi la possibilità di ospitare questo match, e sono 6 per ora le zone maggiormente interessate: si parte dalla Germania, dove i Klitschko ci hanno costruito una carriera, e si pensa a allo stadio dello Schalke 04 a Gelsenkirchen, o a Francoforte o a Dusseldorf, ma questa è solo la prima opzione perché in lizza ci sono pure Russia, Emirati Arabi, Svizzera, Usa e Sudafrica.

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14 aprile 2011

Pugile squalificato picchia il giudice sul ring

Magdeburgo , Germania , decima ripresa: sul ring si scontrano il pugile armeno Khoren Gevor , 31 vittorie ( 16 KO ) . 6 sconfitte e il campione dei supermedi WBO Robert Stieglitz. , 40 vittorie ( 23 KO ) , 2 sconfitte . L'armeno colpisce il tedesco alla testa e subito viene squalificato dall'arbitro . Fine dell'incontro ma per Gevor arriva il momento di sfogare la rabbia : prima colpisce l'allenatore avversario , poi il giudice e infine , lontano dalle telecamere , distrugge lo spogliatoio . Per lui ora è arrivata la squalifica a vita ?

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8 aprile 2011

Non combatto , vi mando mio fratello !

I gemelli Canseco provano a darsi il cambio in un match di pugilato . Josè , boxeur di professione , rinuncia all'incontro con Padden e cerca di ingannare tutti mandando sul ring il fratello Ozzie . Ma gli ufficiali della Federazione scoprono tutto.. . Bel vantaggio , penseranno in molti , avere un fratello gemello praticamente identico a te , talmente simile da poter prendere addirittura il tuo posto... . In particolare , nelle circostanze più scomode , può essere particolarmente interessante avere qualcuno che possa sostituirti senza dare nell'occhio e magari toglierti dai guai . E' quello che deve aver pensato il pugile Josè Canseco , che ha deciso all'ultimo di non prendere parte al match contro il suo avversario Billy Padden e ha pensato bene di ingaggiare per l'occasione Ozzie , suo fratello , assolutamente inesperto in fatto di pugliato e che al massimo viene ricordato per i suoi trascorsi come battitore della squadra di baseball dei Miami Cardinals . Stando a quanto ha riportato su Twitter lo stesso Josè Canseco , la messinscena sarebbe stata architettata per il mancato pagamento dei 10.000 dollari pattuiti con la Celebrity Boxing , la societa’ che aveva organizzato l'incontro . Circostanza prontamente smentita da una fonte anonima della Celebrity Boxing , che ha le prove del pagamento in due tranches della somma concordata . Ma come hanno fatto gli ufficiali della Celebrity Boxing ad accorgersi del trucco ? Al quotidiano Miami Herald hanno raccontato che quel ragazzotto di 46 anni in t-shirt e occhiali da sole addosso , scortato fuori dal Seminole Hard Rock Hotel and Casino dagli agenti di polizia , non poteva essere Josè Canseco perchè non aveva il tatuaggio sul bicipite che appariva anche su tutti i manifesti pubblicitari .
Ovviamente il match tra Billy Padden e Josè Canseco , anzi Ozzie Canseco , non ha mai avuto luogo...
.

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Cuba chiude sulla boxe femminile .

Zero presenze da parte nostra , qui le ragazze sono fatte per essere belle .

Saranno gli unici degli aventi diritto a non selezionare donne pugili per Londra 2012 . E’ la prima volta per i guantoni al femminile nella storia dei cinque cerchi . Cuba vive anche di gloria incassata sul ring , stravincono e costruiscono eroi della patria , avere persino le donne a sfoggiare successi nel nome della rivoluzione che fu poteva essere utile alla causa . Invece nulla , ieri Cuba ha ribadito : « Zero presenze da parte nostra , qui le ragazze sono fatte per essere belle , non per prendere pugni in testa » .

Ci saranno tre categorie femminili a Londra ovvero tre medaglie d'oro da assegnare e il presidente della federazione internazionale di Boxe , Wu Ching-kuo e' sicuro che « per Rio 2016 convinceremo Cuba a lasciare le loro riserve . Sono una nazione importante in questo sport e non possono mancare . La loro assenza prolungata influirebbe sull'affermazione delle donne della boxe . Si accorgeranno che il livello e' alto e che i tempi sono cambiati » . Come se Cuba si facesse problemi a non cedere . Gli altri Paesi ci sono rimasti male , la frase « qui le donne sono fatte per essere belle » ha sollevato indignazione tra le ragazze pronte a tirare pugni , ma al di la' dello slogan , Cuba ha motivi piu' concreti per tenere le donne a casa .

Per la prima volta a Pechino l'isola non ha vinto neanche un oro nella boxe e non e' un calo di talento , e' l'aumento delle fughe . Da loro il professionismo non esiste e i pugili piu' bravi espatriano . Se alle donne venisse data la stessa via di fuga ( un grosso evento sportivo internazionale dentro cui sparire con facilita' ) il problema per loro raddoppierebbe . E stavolta anche la « victoria » puo' aspettare . Qualche medaglia in piu' costerebbe troppo .

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7 aprile 2011

Pugilato e musica: the boxer, la celebre canzone di Simon & Garfunkel

Parliamo spesso di boxe come fenomeno globale, sport ma anche cultura. Credo che pochi altri sport abbiamo suscitato un interesse da parte del mondo della cultura pari a quello suscitato la boxe, come se rappresentasse la chiusura di un cerchio che ricongiunge il nostro corpo alla mente

Si apprezza la determinazione del pugile che prende le botte ma si ostina a non cadere anche quando non ha molte speranze, anche quando è un pugile di periferia che non pensa ai soldi ma solo a rimanere in piedi. la realizzazione di qualcosa che viene fatta senza alcun secondo fine ma solo per sentirsi se stessi.
Pugilato e musica: the boxer, la celebre canzone di Simon & Garfunkel
No comments // gen 20th, 2011 // Cultura, Video
Parliamo spesso di boxe come fenomeno globale, sport ma anche cultura. Credo che pochi altri sport abbiamo suscitato un interesse da parte del mondo della cultura pari a quello suscitato la boxe, come se rappresentasse la chiusura di un cerchio che ricongiunge il nostro corpo alla mente

Si apprezza la determinazione del pugile che prende le botte ma si ostina a non cadere anche quando non ha molte speranze, anche quando è un pugile di periferia che non pensa ai soldi ma solo a rimanere in piedi. la realizzazione di qualcosa che viene fatta senza alcun secondo fine ma solo per sentirsi se stessi.

Questa canzone è un successo mondiale che parla proprio della vita di stenti di un ragazzo che lascia la sua città per la metropoli, per raggiungere New York ma ne finisce però emarginato. Comunque l’ultima immagine a cui fa riferimento è quella di un pugile che non si arrende:

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6 aprile 2011

Maxi-rissa fuori dal ring

A Pont-Sainte-Maxence, una sessantina di chilometri a nord di Parigi, doveva essere una serata di boxe spettacolare. In palio, il titolo superleggeri messo in gioco da Abdoulaye Soukouna, originario di Vitry Sur Seine, prima periferia parigina, e il locale Yvan Mendy.Incontro finito in parità. Risultato forse non gradito ai tifosi di casa. Così, la tensione è sfociata in rissa al gong finale. Ma per Pascale Boggia, la presidente del club locale secondo gli organizzatori, a scatenare la rissa è stata anche la rivalità geografica tra i provinciali e i cittadini della periferia parigina: “In 100 match di gala, solo due volte abbiamo avuto problemi, quando c’era sul ring un pugile parigino, sostenuto da gente che si comporta come in banlieue”. Ma anche Mendy avrebbe una parte di responsabilità, secondo il quotidiano Le Parisien, avendo assunto un atteggiamento offensivo e minaccioso. Al contrario del campione in carica che ha cercato di calmare gli animi prendendo la parola dal ring. Inutilmente. Alla fine però, grazie all’intervento efficace della sicurezza, non ci sono stati feriti.

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5 aprile 2011

UN COCKTAIL CHE ALLA FINE È ESPLOSO: MANAGER DI PUGILATO NARCISISTA, PIENO DI SÉ, BELLIMBUSTO; E ALLO STESSO TEMPO PADRE DI FAMIGLIA ARABO OSSESSIONATO DALL'IDEA DI TENERE SOTTO CONTROLLO LA FIGLIA ADOTTIVA CHE L'HA DA POCO MANDATO AL DIAVOLO. ROLA EL-HALABI SE L'È TROVATO DAVANTI, ALL'IMPROVVISO, MENTRE SI STAVA SCALDANDO, GUANTONI GIÀ CALZATI, PER SALIRE SUL RING E CONQUISTARE IL TITOLO MONDIALE DEI PESI PIUMA, PUGILATO FEMMINILE. OLA, 26 ANNI, NON POTRÀ PIÙ COMBATTERE. PRESUNZIONE E SUPERSTIZIONE L'HANNO MESSA AL TAPPETO.

NATA IN LIBANO MA DI PASSAPORTO TEDESCO, STAVA TERMINANDO LA CONCENTRAZIONE PRIMA DI AFFRONTARE LA BOSNIACA IRMA ADLER , PER ROLA DOVEVA ESSERE UNA SERATA SPECIALE, VOLEVA CONQUISTARE IL SUO TERZO TITOLO MONDIALE, CORONAMENTO DI UNA CARRIERA FINO A QUEL MOMENTO DA IMBATTUTA: NON COMBATTEVA DAL GIUGNO SCORSO. VOLEVA PRENDERSI UN TITOLO OLTRE AI DUE CHE GIÀ DETIENE E SOPRATTUTTO LA SUA VITA, ASSIEME AL FIDANZATO. ALLE 11 DI SERA, DIECI MINUTI PRIMA DI DOVERE SALIRE SUL RING, SPARI NEL CORRIDOIO (DUE GUARDIE FERITE) E LA PORTA CHE SI SPALANCA: SULLA SOGLIA, IL PATRIGNO ED EX MANAGER.

PAPÀ È ENTRATO CON LA PISTOLA - HA POI RACCONTATO ROLA AL QUOTIDIANO BILD -. HA OBBLIGATO GLI ALTRI A USCIRE DALLA STANZA E SI È CHIUSO DENTRO CON ME. IMMEDIATAMENTE MI HA SPARATO NELLA MANO DESTRA DA TRE METRI DI DISTANZA. HO INIZIATO A URLARE MA LUI HA CONTINUATO A SPARARE, PRIMA AL MIO PIEDE SINISTRO, SONO CADUTA ». IL PADRE GRIDAVA: «HAI ROVINATO LA MIA VITA», LA FIGLIA CERCAVA DI CALMARLO. NIENTE DA FARE. «MENTRE ERO ROVESCIATA A HA MIRATO AL GINOCCHIO E POI ALL'ALTRO PIEDE. DALLE SCARPE USCIVA SEMPRE PIÙ SANGUE. ERO STORDITA». COLPI MIRATI PER MANDARE IN ROVINA UNA CARRIERA, UNA VENDETTA PER LA RAGAZZA CHE NON AVEVA SEGUITO I SUOI ORDINI, L'AVEVA ABBANDONATO, FREQUENTAVA UN UOMO. FINITO DI SPARARE, IL PADRE PRENDEVA IL TELEFONO, COMPONEVA UN NUMERO E «ECCO, L'HO FATTO, PER FAVORE PERDONO», DICEVA. MENTRE LA POLIZIA LO PORTAVA VIA SI GIRAVA E CHIEDEVA SCUSA ANCHE ALLA FIGLIA ADOTTIVA. LEI, AL MOMENTO, PREFERISCE ODIARLO.

ROLA RACCONTA CHE CON IL PATRIGNO PER MOLTO TEMPO AVEVA AVUTO UN BUON RAPPORTO. PARLAVANO DI TUTTO. MENO, PERÒ, CHE DI RAGAZZI. SECONDO TRADIZIONE E SECONDO UN MALINTESO SENSO DI CONTROLLO MUSULMANO SULLE DONNE DI FAMIGLIA, I MASCHI DOVEVANO STARLE ALLA LARGA, E LEI DA LORO. QUANDO LA RAGAZZA SI È INNAMORATA, DUNQUE, IL RAPPORTO CON IL PADRE-MANAGER È PRECIPITATO: LITIGI, MINACCE E LEI CHE NON LO VUOLE PIÙ COME GESTORE DEI SUOI INTERESSI SPORTIVI. «PER ME È SEMPRE STATO UN DROGATO DEL CONTROLLO, NARCISISTA - DICE IL TRAINER DI ROLA, JÜRGEN GRABOSCH -. HA CONTROLLATO LA SUA VITA PASSO A PASSO: CHE AMICI AVEVA, IN QUALE BAR POTESSE ESSERE. ROLA NON VOLEVA FARSI METTERE IN GABBIA DA LUI».

IERI, L'OSPEDALE DOVE È STATA RICOVERATA HA CONFERMATO CHE LA FERITA ALLA MANO IMPEDIRÀ ALLA CAMPIONESSA ROLA EL-HALABI DI RIPRENDERE LA BOXE. MA IL PREZZO DELL'EMANCIPAZIONE DALLA TIRANNIA PATRIGNA E INTEGRALISTA È STATO ALTO, TROPPO ALTO

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31 marzo 2011

Sarriotzu molla la corona by Gianni Manzoni

Giacobbe Fragomeni ( Halle il 2 aprile , contro Huck ) , il pugilato professionistico italiano non ha ora , dopo la decisione presa da Andrea Sarritzu , più nessun campione internazionale , nè campione mondiale , nè campione europeo . L'ultimo nostro campione del mondo era stato Fragomeni , dall'ottobre 2008 per circa un anno . L'ultimo , anzi l'unico campione europeo , dei pesi mosca , era Andrea Sarritzu . Titolo che il 35enne aveva conquistato una prima volta nel 2006 e che si era ripreso il 14 novembre del 2009 , sconfiggendo, nella sua Sardegna , Christophe Rodrigues . Titolo che poi Sarritzu aveva vittoriosamente difeso , nel maggio 2010 , sconfiggendo ai punti Alai Bonnel . Titolo che Sarritzu avrebbe dovuto difendere il prossimo 15 aprile , contro Lee Haskins , britannico di Bristol , a Cagliari.

Per ragioni che al momento non ci conoscono e che verrano, si spera, dalla OPI 2000 illustrate nei prossimi giorni , Sarritzu ha però deciso di mollare la corona continentale . Che torna ora vacante , lasciando a 'zeru tituli' la nostra boxe . Resta però pare confermata la riunione del 15 aprile , dove Luciano Abis difenderà comunque il titolo dell'Unione Europea contro Lloyd .

Una brutta notizia comunque per il pugilato italiano . Da capire se Sarritzu voglia tentare la scalata mondiale , da capire insomma il perchè di questa sua decisione . Un campione internazionale lo riavremo comunque sicuramente il 25 giugno , quando si sfideranno , per il vacante titolo continentale dei pesi welter , i nostri Bundu e Petrucci .

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24 marzo 2011

Klitschko troppo facile Solis dura un round

Conclusione rapida, tra le proteste del pubblico numerosissimo di Colonia , del mondiale dei pesi massimi . L'ucraino spedisce al tappeto il cubano dopo pochi secondi e si conferma campione nella versione Wbc . Non è colpa di Vitali Klitschko se nel suo dominio della categoria dei pesi massimi ( versione Wbc ) non incontra avversari di livello . Non è certo colpa sua se uno di quelli che , se non proprio batterlo , poteva dargli fastidio , come il cubano Odlanier Solis , non è stato in grado di sentire la campanella del primo round Una sorpresa , non tanto nella sostanza - rispettato il pronostico - quanto nella modalita’ . Solis infatti, prodotto della grande scuola cubana , si presentava con 17 vittorie su altrettanti incontri da professionista , e sul biglietto da visita aveva stampato anche l'oro olimpico di Atene nel 2004 e tre campionati del mondo da dilettante . Insomma , ingredienti per vedere quanto meno un match combattuto , e invece... ha lasciato l'amaro in bocca al pubblico numerosissimo di Colonia , che dopo un preludio coreografico da far impallidire le migliori tradizioni americane , si aspettava qualche minuto in più di spettacolo . In pratica, una sorta di match a contrario rispetto a quello che Klitschko aveva vinto contro Shannon Briggs .

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23 marzo 2011

Ruba un cappotto , ma il proprietario è … Francesco Damiani

Ha tentato di derubare la persona sbagliata Eduardo Kunsutilamadibi , pregiudicato originario dell’Angola . L’africano non ha riconosciuto nella vittima predestinata Francesco Damiani . Intorno alle 13.30 di giovedì i due si sono incontrati nei pressi dell’hotel Four Points Sheraton di Milano , l’angolano ha adocchiato il cappotto del Direttore Tecnico a bordo della Renault parcheggiata davanti all’albergo . Damiani era in compagnia di due conoscenti e stava caricando della roba in macchina . Ed è stato allora che il balordo , approfittando della vettura aperta , ha arraffato il cappotto ( nel quale c’erano i documenti ) e ha cominciato a correre . I due amici di Damiani hanno cominciato a gridare « Al ladro ! » mentre Damiani si mettevano all’inseguimento dell’africano . Lui , intanto , sempre tenendo ben saldo tra le mani il cappotto , si faceva notare da una pattuglia della polizia . I poliziotti di una volante se lo sono visti passare davanti come se a rincorrerlo ci fosse il diavolo in persona e , a ragione , si sono insospettiti decidendo di bloccarlo . Sono riusciti a farlo solo dentro il McDonald . E l’hanno arrestato per furto aggravato . Sottraendolo ai pugni di un Damiani ... inferocito .

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22 marzo 2011

Nino Benvenuti

E' entrato nella prestigiosa International Boxing Hall of Fame per uno degli incontri di pugilato più importanti della storia di questa disciplina . Il successo nel 1967 al Madison Square Garden di New York sullo statunitense Emile Griffith lo ha consegnato definitivamente alla leggenda . Come dimenticare anche l'incontro perso 3 anni più tardi con l'argentino Monzon o , meglio ancora , l'oro alle Olimpiadi di Roma del 1960

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21 marzo 2011

Notizie di pugilato

Litiga con un ufficiale muore talento in Brasile OSORIO (Bra) Tairone Silva, 16 anni, uno dei pugili più promettenti del Brasile, è stato ucciso venerdì dopo una discussione con un ufficiale, che lo avrebbe colpito per difesa personale. « Il Brasile ha perso una promessa che sognava l' Olimpiade 2016 » , dice la federazione brasiliana .

A Las Vegas, il portoricano Cotto (36-2) mantiene la cintura superwelter Wba su Mayorga (Nic, 29-8-1) kot 12;

Vazquez (Mes, 28-3) supera lo sfidante italo-australiano Zappavigna (25-1) 23 per il mondiale leggeri Ibf.

A Mendoza (Arg) il locale Barros (32-1-1) batte Roman (Mes, 33-8) ai punti per i piuma Wba.

A Glasgow (Sco), Burns (31-2) si conferma nei superpiuma Wbo su J Laryea (Gha, 14-5) kot 7.

A Mashantucket (Usa) l' argentino Martinez (47-2-2) costringe alla prima sconfitta in carriera, l' ucraino Dzinziruk (37-1) ko 8.

Nel confronto Italia-Polonia, l' olimpionico Roberto Cammarelle vince facile in 2 round nei +91 kg. Gli altri tre successi sono di Fabio Introvaia (60), Creati (69) e Ferramosca (46-49), pari per Allegrini (52), Esposito (75) e Capuano (81), sconfitte per Mangiacapre (64), Soggia (91) e Cipriamo (56).

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16 marzo 2011

Scarcerato l’ex pugile di Avezzano . Al giudice: " Io non c’entro "

E’ stato scarcerato l’ex pugile avezzanese dei pesi super piuma, Roberto De Silva . Davanti al giudice per le indagini preliminari nel corso dell’udienza di convalida che si è tenuta ieri mattina , ha repinsto ogni accusa . Doveva rispondere di rapina ed estorsione nei confronti di un commerciante di Cappelle dei Marsi , è stato scarcerato e ha ottenuto gli arresti domiciliari . Inoltre il gip del Tribunale di Avezzano non ha convalidato il fermo . La Procura aveva emesso un fermo di indiziato di diritto . L’avezzanese , appartenente alla comunità rom , era stato fermato da una pattuglia mentre passeggiava in una via del centro dopo diversi giorni di latitanza . E’ accusato di aver messo a segno il colpo nel negozio dopo aver chiesto di poter visionare diversi oggetti preziosi . Una volta che la merce era sul bancone , avrebbe aggredito il negoziante strattonandolo e portando via il malloppo .

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15 marzo 2011

Tyson: «Porto in tivù la mia vera rinascita»

Atlantic Avenue è una degradata arteria di Brooklyn che taglia negozi e palazzi sotto il cielo senza speranza del quartiere di Brownsville. Su quel marciapiede, che all’incrocio con Hopkinson Avenue passa per un attimo davanti al finestrino perdendosi poi nello specchietto retrovisore dell’auto, Mike Tyson ha tirato i suoi primi pugni. Accadde nel ’76, quando aveva dieci anni e un bulletto senza anima e senza cuore gli uccise sotto gli occhi uno dei suoi amatissimi piccioni.

«Fu il giorno più terrificante della mia vita, quello in cui tirai fuori per la prima volta la rabbia selvaggia che avevo dentro» spiega l’ex campione, 44 anni, davanti alla telecamera de Le ali di Tyson, lo speciale tv con cui prova (per l’ennesima volta) a riscattare una vita difficile, riscoprendo una passione dell’adolescenza che giura non averlo mai abbandonato. Anche se il racconto oggi s’è spostato tra i palazzi di Jersey City, dall’altra parte dell’Hudson, ad una quarantina di minuti d’auto dal marciapiede che ne ha fatto un boxeur.

A raccontarlo è lui stesso, assieme a compagni di strada come l’allevatore di origini messinesi Vinnie Torre o l’amico di sempre Mario Costa, presentando le sei puntate del reality che Discovery Channel manda in onda dall’11 marzo, ogni venerdì alle 23, sui canali Sky 401, 402 e Hd. Anche se lui preferisce liquidarlo come un "mini-documentario" su quello che ha sempre rappresentato il suo rifugio, la fuga dalle storture di un mondo che in più di un’occasione ha finito per travolgerlo. «Non ci si può opporre alla volontà di Dio» ammette Iron Mike. «Dal destino ho avuto molto.

Ma ho anche pagato molto. Per questo con la vita è pari e patta». La nascita un mese e mezzo fa dell’ottavo erede, la terribile perdita nel 2009 di Exodus, figlioletta di soli 4 anni rimasta soffocata dal tapis-roulant, sono solo gli episodi più recenti di una vita di alti e bassi, di gioia e disperazione, segnata dal titolo mondiale dei massimi a soli vent’anni, da 44 ko su 58 incontri disputati, ma anche dalla condanna per stupro del ’91, dalla disfatta del 2002 nel match con Lennox Lewis, dalla bancarotta del 2003, dalla dipendenza da cocaina, che hanno trasformato il granitico idolo del ring in un angelo bruciato alla continua ricerca di redenzione.

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21 febbraio 2011

I Milano Thunder battono in casa i Cremlin Bears

Continua il cammino vincente dei Milano Thunder, che nel torneo ottengono la quinta vittoria consecutiva fra le mura amiche . Gli avversari in questo incontro sono i russi del Cremlin Bears, già battuti del team milanese nei due precedenti incontri (la sofferta vittoria per 3 a 2 a Mosca e il 4 a 0 a Milano il 17 dicembre scorso). L’incontro previsto per gli 85 kg tra Bosko Draskoric e Zhavlonbek Usmanof viene deciso fuori del ring: il russo non ottiene il visto dopo essere stato già registrato per il match e non può presentarsi alla cerimonia del peso.

Secondo il regolamento WSB è walk over e quindi il match inizia con i milanesi in vantaggio per 1 a 0. Nel primo match salgono sul ring l’ucraino del Milano Thunder Vitaly Volkpv e il russo Rafik Maggerramov. Volkov è stato una delle sorprese più gradite del team milanese guidato da Damiani: partito come riserva, si è conquistato la fiducia del coach ed è stato utilizzato con continuità, attenendo alcuni risultati importanti. Anche ieri sera Vitaly non ha tradito le attese e ha condotto un match attento ed aggressivo, conquistando un verdetto unanime e schiacciante. Punteggio finale Vitaly Volkov – Tafik Maggerromov 3 a 0 (49-46, 49-46, 49-46). Nei 61 kg Valery Plyaskin esordisce contro Domenico Valentino ed è sicuramente un debutto positivo per il giovane russo, che può fare poco contro il campione del mondo di Marcianise.

Valentino ha condotto il match dall’inizio alla fine, combattendo sempre al centro del ring e costringendo Plyaskin a difendersi. “ sono soddisfatto della mia prestazione, ha commentato il pugile italiano, anche se nelle ultime due riprese ero un può stanco ed ho dovuto gestire le mie energie. Ora mi prenderò un può di riposo per poi ricominciare la preparazione in vista del rush finale che ci porterà all’ultimo incontro in casa con Parigi, dove ci giocheremo tutto. Punteggio finale Domenico Valentino – Valery Plyaskin 3 a 0 (49-46, 50-45, 50-45).
Nei 73 kg per Milano torna sul ring Eammon O’ Kane, protagonista di un match di esordio davvero convincente. Anche stavolta O’ Kane non ha tradito le attese contro l’esordiente Myakinin e ha mostrato una boxe aggressiva. Il match è stato avvincente, con scambi di colpi e un sostanziale equilibrio, anche se l’irlandese si è dimostrato sempre leggermente superiore. Punteggio finale Eammon O’ Kane – Eygeny Myakinin 3 a 0 (49-46, 49-46, 48-47). Nell’ultimo match Benjev Zimmerman ha affrontato il giovanissimo peso massimo Dherip Daudov, 19 anni, ma un curriculum già di spessore, al suo primo vero match nelle WSB. La differenza sul piano fisico tra i due non potrebbe essere più evidente. 15 cm e trenta kg separano i due pugili, ma l’incontro rimane comunque equilibrato ed il russo non sembra soffrire molto la potenza del colosso delle Antille. Alla fine della terza ripresa la situazione è di sostanziale parità, con Zimmerman leggermente avanti nel punteggio. Nel quarto round Zimmerman subisce una penalità di un punto, che potrebbe compromettere il match, ma reagisce con orgoglio. Diventa decisiva l’ultima ripresa, nella quale i due pugili mostrano di essere piuttosto stanchi e Zimmerman prevale di poco. Punteggio finale Benjey Zimmerman – Sherip Daudov 3 a 0 (48-45, 47-46, 47-46).

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