C'è sempre un Klitschko
L'UNICO dato sorprendente del Mondiale dei pesi massimi WBC , è l'assenza del ko . In molti se lo aspettavano , visto che si trovavano di fronte Vitali Klitschko ( 38 incontri vinti prima del limite e 3 ai punti ) e Shannon 'The Cannon' Briggs , uno che non aveva fatto ascoltare l'ultimo gong a 45 dei 51 avversari battuti in carriera. Per il resto però, tutto secondo copione. L'ucraino, con lo stile di famiglia (tipico anche del fratello Wladimir), difende la sua fetta di mondiale senza alcun problema, dominando ogni singolo minuto dei 12 round sul ring dello stadio di Amburgo. Del resto, i titoli del mondo che vedono di fronte i fratelloni ucraini, cominciano ad avere tutti lo stesso copione: sfruttamento perfetto della distanza e martellamento costante dell'avversario. Una nota di merito anche per Shannon Briggs: classe 1971 (la stessa del suo avversario), il vecchio statunitense è protagonista di una stoica resistenza, restando in piedi nonostante i tantissimi colpi presi ed i numerosi momenti di difficoltà.
Match come detto privo di storia. Primi tre round che Klitschko tiene in pugno pur studiando l'avversario, poi dalla quarta c'è il cambio di ritmo, e per Briggs sono guai. Lo statunitense è sull'orlo del baratro soprattutto al settimo round, quando la campanella lo salva da una fine certa. Altro momento drammatico, Briggs lo vive nel decimo round: jab e destri continui di Klitschko, che combatte nella sua città tedesca adottiva dopo 11 anni e ci tiene a regalare alla gente la soluzione spettacolare. Briggs però non fa una piega, subisce e resiste. L'ultimo round è un calvario, ma alla fine per lui arriva il premio di restare in piedi. Oltre a quanto detto, i cartellini dei giudici spiegano tutto: 120-107, 120-107, 120-105.
"Ho provato di tutto per vincere prima del limite - spiega Klitschko -. Ho male alle mani, ma la sua capacità di incassare colpi è stata impressionante". Da Briggs complimenti al vincitore: "Ho combattuto contro Lewis e Foreman. Penso di aver combattuto uno dei match migliori della mia carriera, ma Vitali è troppo veloce, lui colpisce forte, più forte di tutti gli altri, è veramente un grande pugile".
Match come detto privo di storia. Primi tre round che Klitschko tiene in pugno pur studiando l'avversario, poi dalla quarta c'è il cambio di ritmo, e per Briggs sono guai. Lo statunitense è sull'orlo del baratro soprattutto al settimo round, quando la campanella lo salva da una fine certa. Altro momento drammatico, Briggs lo vive nel decimo round: jab e destri continui di Klitschko, che combatte nella sua città tedesca adottiva dopo 11 anni e ci tiene a regalare alla gente la soluzione spettacolare. Briggs però non fa una piega, subisce e resiste. L'ultimo round è un calvario, ma alla fine per lui arriva il premio di restare in piedi. Oltre a quanto detto, i cartellini dei giudici spiegano tutto: 120-107, 120-107, 120-105.
"Ho provato di tutto per vincere prima del limite - spiega Klitschko -. Ho male alle mani, ma la sua capacità di incassare colpi è stata impressionante". Da Briggs complimenti al vincitore: "Ho combattuto contro Lewis e Foreman. Penso di aver combattuto uno dei match migliori della mia carriera, ma Vitali è troppo veloce, lui colpisce forte, più forte di tutti gli altri, è veramente un grande pugile".