[Boxe]: negli Stati Uniti spopola la boxe
Chi sostiene che la boxe americana è in crisi solo perchè non ci sono più pesi massimi statunitensi di valore dovrebbe fare un viaggio oltreoceano e scoprirebbe che la nobile arte non è mai stata tanto popolare.
Le palestre sono piene, nelle arene c’è quasi sempre il tutto esaurito e gli indici d’ascolto televisivi sono altissimi. Alla Gleason’s Gym di New York, che dal 1937 ha prodotto 132 campioni del mondo, hanno tanti pugili professionisti che li propongono anche agli organizzatori europei. Alla sfida tra Manny Pacquiao e Manuel Cotto, il 14 novembre 2009 a Las Vegas, hanno assistito 15.930 spettatori per un incasso di 8.847.550 dollari. Inoltre, 70 milioni di dollari sono arrivati dalla vendita di 1.250.000 collegamenti in pay-per-view (pagare per vedere). Il prezzo era 54,95 $, ma le immagini in alta definizione costavano 64,95 $. Il pay-per-view viene comprato non solo da privati cittadini, ma anche dagli sports bar che vogliono attirare clienti offrendo i più importanti eventi sportivi in diretta. Molte persone non possono permettersi di spendere 54,95 $ per guardare in televisione un combattimento di pugilato, allora vanno nel locale vicino casa e se la cavano con 10 $ per un paio di birre. Un collegamento venduto a un bar corrisponde, quindi, ad almeno una cinquantina di spettatori (alcuni bar tolgono i tavoli e riescono ad ospitare più di 100 persone).
In tutte le città gli sports bar sono il ritrovo degli appassionati di boxe, ma a New York c’è anche un ristorante che serve allo scopo: la ‘Portobello Pizzeria and Sicilian Kitchen’ nel quartiere di Tribeca. Il proprietario Anthony Catanzaro è molto amico dell’ex campione mondiale dei superleggeri Ibf Paul Malignaggi, collabora con l’organizzatore Lou Di Bella e riesce a far organizzare nel suo locale conferenze stampa ed altri eventi collegati al mondo della boxe.
In definitiva, negli Stati Uniti la nobile arte è ovunque.
Le palestre sono piene, nelle arene c’è quasi sempre il tutto esaurito e gli indici d’ascolto televisivi sono altissimi. Alla Gleason’s Gym di New York, che dal 1937 ha prodotto 132 campioni del mondo, hanno tanti pugili professionisti che li propongono anche agli organizzatori europei. Alla sfida tra Manny Pacquiao e Manuel Cotto, il 14 novembre 2009 a Las Vegas, hanno assistito 15.930 spettatori per un incasso di 8.847.550 dollari. Inoltre, 70 milioni di dollari sono arrivati dalla vendita di 1.250.000 collegamenti in pay-per-view (pagare per vedere). Il prezzo era 54,95 $, ma le immagini in alta definizione costavano 64,95 $. Il pay-per-view viene comprato non solo da privati cittadini, ma anche dagli sports bar che vogliono attirare clienti offrendo i più importanti eventi sportivi in diretta. Molte persone non possono permettersi di spendere 54,95 $ per guardare in televisione un combattimento di pugilato, allora vanno nel locale vicino casa e se la cavano con 10 $ per un paio di birre. Un collegamento venduto a un bar corrisponde, quindi, ad almeno una cinquantina di spettatori (alcuni bar tolgono i tavoli e riescono ad ospitare più di 100 persone).
In tutte le città gli sports bar sono il ritrovo degli appassionati di boxe, ma a New York c’è anche un ristorante che serve allo scopo: la ‘Portobello Pizzeria and Sicilian Kitchen’ nel quartiere di Tribeca. Il proprietario Anthony Catanzaro è molto amico dell’ex campione mondiale dei superleggeri Ibf Paul Malignaggi, collabora con l’organizzatore Lou Di Bella e riesce a far organizzare nel suo locale conferenze stampa ed altri eventi collegati al mondo della boxe.
In definitiva, negli Stati Uniti la nobile arte è ovunque.