Pacquiao vs Mayweather, nulla di fatto faticano a trovare un accordo
Manny Pacquiao vs Floyd Mayweather Jr., ovvero l’attuale miglior pound-4-pound del mondo contro il suo predecessore. È il match che tutto il mondo della boxe invoca ad alta voce ma che non si riesce mai a organizzare, nonostante la dichiarata volontà dei due clan.
Non a caso all’indomani della vittoria contro Antonio Margarito che ha consegnato al pugile filippino l’ottavo titolo in altrettante categorie di peso (dai mosca ai superwelter, passando nei supergallo, piuma, superpiuma, leggeri, superleggeri, welter), Bob Arum ha fatto sapere che “La Top Rank è decisa ad allestire il confronto con Floyd Mayweather Jr. Ci stiamo lavorando con Don King e Oscar De La Hoya della Golden Boy Promotion. Siamo disposti ad accettare il 50% a testa della borsa pattuita e gli esami antidoping richiesti. Ma vogliamo che sia una trattativa seria da parte di Floyd. La preoccupazione è derivata dal fatto che è sotto processo su denuncia dell’ex fidanzata che è anche la madre dei suoi due figli. A gennaio ci sarà la decisione del giudice di Las Vegas che deciderà sul destino del pugile”.
Quanto affermato dall’agente di Pacquiao per conto dei promotori di Top Rank à una mezza verità (tra l’altro il 33enne Grand Rapids è alle prese con più grane legali). Il problema non riguarda nemmeno le date, né la location, né tantomeno la categoria di peso: i due potrebbero incrociare i guantoni nei welters (147 libbre, 66,6 chilogrammi).
Verrebbe da pensare che le difficoltà nel trovare un accordo siano legate a questioni economiche. Neppure questo sembra essere un ostacolo: ‘Pacman’ vs ‘Money’, che rappresenta il meglio assoluto della boxe mondiale, è un incontro capace di far scorrere fiumi di denaro: le previsioni del guadagno dei due campioni sono orientate attorno ai 25 milioni di dollari a testa. Che diverranno almeno 30 con i dividendi della pay-tv.
Secondo fonti ben informate, invece, gli attriti restano legati agli esami antidoping e alle modalità da seguire, che già in passato hanno fatto saltare il tavolo delle trattative: dalla finestra di tempo in cui verranno effettuati (fino a 14-18 giorni prima dell’incontro o fino alla data del combattimento?) all’organismo che se ne occuperà: Pacquiao vuole la Commissione Atletica del Nevada (NSAC), mentre Mayweather l’Agenzia Statunitense Anti-Doping (USADA).
Non a caso all’indomani della vittoria contro Antonio Margarito che ha consegnato al pugile filippino l’ottavo titolo in altrettante categorie di peso (dai mosca ai superwelter, passando nei supergallo, piuma, superpiuma, leggeri, superleggeri, welter), Bob Arum ha fatto sapere che “La Top Rank è decisa ad allestire il confronto con Floyd Mayweather Jr. Ci stiamo lavorando con Don King e Oscar De La Hoya della Golden Boy Promotion. Siamo disposti ad accettare il 50% a testa della borsa pattuita e gli esami antidoping richiesti. Ma vogliamo che sia una trattativa seria da parte di Floyd. La preoccupazione è derivata dal fatto che è sotto processo su denuncia dell’ex fidanzata che è anche la madre dei suoi due figli. A gennaio ci sarà la decisione del giudice di Las Vegas che deciderà sul destino del pugile”.
Quanto affermato dall’agente di Pacquiao per conto dei promotori di Top Rank à una mezza verità (tra l’altro il 33enne Grand Rapids è alle prese con più grane legali). Il problema non riguarda nemmeno le date, né la location, né tantomeno la categoria di peso: i due potrebbero incrociare i guantoni nei welters (147 libbre, 66,6 chilogrammi).
Verrebbe da pensare che le difficoltà nel trovare un accordo siano legate a questioni economiche. Neppure questo sembra essere un ostacolo: ‘Pacman’ vs ‘Money’, che rappresenta il meglio assoluto della boxe mondiale, è un incontro capace di far scorrere fiumi di denaro: le previsioni del guadagno dei due campioni sono orientate attorno ai 25 milioni di dollari a testa. Che diverranno almeno 30 con i dividendi della pay-tv.
Secondo fonti ben informate, invece, gli attriti restano legati agli esami antidoping e alle modalità da seguire, che già in passato hanno fatto saltare il tavolo delle trattative: dalla finestra di tempo in cui verranno effettuati (fino a 14-18 giorni prima dell’incontro o fino alla data del combattimento?) all’organismo che se ne occuperà: Pacquiao vuole la Commissione Atletica del Nevada (NSAC), mentre Mayweather l’Agenzia Statunitense Anti-Doping (USADA).