Il gancio di Micky Ward
Nella notte del 18 maggio 2002 due uomini si ritrovarono uno accanto all'altro in due lettini del 'Trauma Center' di Norwich, Connecticut. Il volto tumefatto, le ossa doloranti, Arturo e Micky, tra la sorpresa di medici e infermiere, si misero a parlare di golf. Si erano conosciuti da poche ore sul ring della Mohegan Sun Arena di Uncasville, piccola cittadina a poche miglia di distanza. Se le erano suonate di santa ragione, dieci round selvaggi in un match che giornalisti e fans avrebbero chiamato 'The Fight of the Century' (il combattimento del secolo) e che otto anni dopo la rivista Time avrebbe messo (al quarto posto) tra i "dieci match di boxe più straordinari della storia".
Quella sera Micky Ward, "The Irish Fighter", il "combattente irlandese", ebbe la meglio su Arturo Gatti detto "Thunder" (il tuono), un canadese di chiare origini italiane (nato in Calabria, cresciuto a Montreal) nella prima di tre sfide per il mondiale dei welter junior che videro i due di fronte nel giro di un anno. Sfide (le ultime due le vinse Gatti) passate alla storia come la "trilogia epica", combattimenti tra due pugili che sul ring davano tutto, sputavano sangue fino all'ultimo secondo, incuranti di ossa incrinate o mani fratturate. Un film (The Fighter, protagonisti Mark Wahlberg e Christian Bale) uscito negli Stati Uniti a metà dicembre, racconta adesso la tumultuosa vita e la alterna carriera di Micky Ward prima di quei combattimenti che lo resero famoso.
Tutto ha inizio a Lowell, cittadina
del Massachusetts, nell'Ottocento culla della rivoluzione industriale nel New England, città natale di Jack Kerouac (1922), negli anni Cinquanta e Sessanta fonte di benessere per i "blue collar", gli operai della zona che lavoravano nella più avanzata industria tessile degli States, negli anni Settanta piegata dalla crisi economica. Per Micky, nato nel 1965, il passaggio dall'infanzia all'adolescenza combacia con la devastante decadenza della sua città, con gli amici del quartiere irlandese vittime della strada e delle sue tentazioni, con l'arrivo in dosi massicce di crimine e droga.
Uno dei tanti a cadere si chiamava Dickie Eklund. Per la Lowell operaia Dickie era diventato una leggenda quando, pugile dilettante di successo e poi professionista, su un ring di Boston incrociò i guantoni con Sugar Ray Leonard. Per Micky era qualcosa di piú: Dickie era il suo fratellastro ed è ammirandolo, seguendolo fin da quando aveva sette anni ed imitandolo che decise anche lui di fare il pugile. L'incontro con Leonard fu il punto piú alto della carriera di Dickie ma segnò l'inizio della sua fine. Da quella sconfitta il passaggio alla droga e alla violenza fu breve, la dipendenza dal crac e la prigione le inevitabili conseguenze, tanto da diventare (nel 1995) protagonista di un famoso documentario sulla droga ("High on Crac Street") mandato in onda su Hbo. Dickie ricambiò l'amore del fratellino minore diventandone l'allenatore quando Micky nel 1985 passò al professionismo. Un rapporto complicato, una sera Micky venne portato in carcere per aver cercato di impedire l'arresto (uno dei tanti) di Dickie e un poliziotto gli spaccò una mano, litigi in famiglia, cattive compagnie.
Ma un rapporto decisivo, che condizionò nel bene come nel male la carriera dell'Irish Fighter. Una carriera segnata da un inizio sfolgorante (14 vittorie consecutive) da un ritiro (per tre anni) quando era all'apice della sua forza, da un inaspettato ritorno fino alla "trilogia epica" e al definitivo ritiro nel 2003 con 38 vittorie e 13 sconfitte. In questi ultimi sette anni la leggenda di Micky Ward e del suo micidiale gancio sinistro non ha fatto altro che crescere, adesso Hollywood lo ha reso immortale.
Quella sera Micky Ward, "The Irish Fighter", il "combattente irlandese", ebbe la meglio su Arturo Gatti detto "Thunder" (il tuono), un canadese di chiare origini italiane (nato in Calabria, cresciuto a Montreal) nella prima di tre sfide per il mondiale dei welter junior che videro i due di fronte nel giro di un anno. Sfide (le ultime due le vinse Gatti) passate alla storia come la "trilogia epica", combattimenti tra due pugili che sul ring davano tutto, sputavano sangue fino all'ultimo secondo, incuranti di ossa incrinate o mani fratturate. Un film (The Fighter, protagonisti Mark Wahlberg e Christian Bale) uscito negli Stati Uniti a metà dicembre, racconta adesso la tumultuosa vita e la alterna carriera di Micky Ward prima di quei combattimenti che lo resero famoso.
Tutto ha inizio a Lowell, cittadina
del Massachusetts, nell'Ottocento culla della rivoluzione industriale nel New England, città natale di Jack Kerouac (1922), negli anni Cinquanta e Sessanta fonte di benessere per i "blue collar", gli operai della zona che lavoravano nella più avanzata industria tessile degli States, negli anni Settanta piegata dalla crisi economica. Per Micky, nato nel 1965, il passaggio dall'infanzia all'adolescenza combacia con la devastante decadenza della sua città, con gli amici del quartiere irlandese vittime della strada e delle sue tentazioni, con l'arrivo in dosi massicce di crimine e droga.
Uno dei tanti a cadere si chiamava Dickie Eklund. Per la Lowell operaia Dickie era diventato una leggenda quando, pugile dilettante di successo e poi professionista, su un ring di Boston incrociò i guantoni con Sugar Ray Leonard. Per Micky era qualcosa di piú: Dickie era il suo fratellastro ed è ammirandolo, seguendolo fin da quando aveva sette anni ed imitandolo che decise anche lui di fare il pugile. L'incontro con Leonard fu il punto piú alto della carriera di Dickie ma segnò l'inizio della sua fine. Da quella sconfitta il passaggio alla droga e alla violenza fu breve, la dipendenza dal crac e la prigione le inevitabili conseguenze, tanto da diventare (nel 1995) protagonista di un famoso documentario sulla droga ("High on Crac Street") mandato in onda su Hbo. Dickie ricambiò l'amore del fratellino minore diventandone l'allenatore quando Micky nel 1985 passò al professionismo. Un rapporto complicato, una sera Micky venne portato in carcere per aver cercato di impedire l'arresto (uno dei tanti) di Dickie e un poliziotto gli spaccò una mano, litigi in famiglia, cattive compagnie.
Ma un rapporto decisivo, che condizionò nel bene come nel male la carriera dell'Irish Fighter. Una carriera segnata da un inizio sfolgorante (14 vittorie consecutive) da un ritiro (per tre anni) quando era all'apice della sua forza, da un inaspettato ritorno fino alla "trilogia epica" e al definitivo ritiro nel 2003 con 38 vittorie e 13 sconfitte. In questi ultimi sette anni la leggenda di Micky Ward e del suo micidiale gancio sinistro non ha fatto altro che crescere, adesso Hollywood lo ha reso immortale.