Il Gigante SCHILT in Seminario a Roma.
Domenica scorsa la Palestra Body Fight di Roma ( Promozione M. Liberati ) ,
ha organizzato uno Stage di eccellenza , ospitando nientemeno che il gigante SEMMY SCHILT , campionissimo del Circuito K1.
Schilt ( 2 metri e 12 di altezza , dal peso di oltre 130 chili ), ha dato dimostrazione ai partecipanti di conoscere bene il proprio mestiere di Fighter.
Colpisce molto vederlo dal vivo: certamente per la sua figura imponente ,
ma al tempo stesso per il fatto di scoprirlo sempre cosi' sorridente e disponibile,
lontano un miglio da quel ruolo di Gigante Cattivo che la televisione sembra avergli cucito addosso.
Potente e pulito nell' esecuzione tecnica, Schilt ha un passato di Karateka,
infatti chiama ancora le tecniche di calcio coi nomi Giapponesi e ci tiene molto a cominciare e finire la lezione con il saluto di rito.
Io ero stato tra quelli che lo aveva giudicato male....avevo sempre pensato che tutte le sue vittorie nel K1 Gran Prix fossero dovute essenzialmente al suo peso,
alla sua struttura fisica : In realta'...non si vince per 4 volte il K1 se non possiedi anche una buona tecnica...e infatti guardandolo dal vivo nei movimenti si capisce che questo ragazzotto Olandese non vince i suoi incontri per caso.
Il suo primo-allenatore Master Jonkers , ci teneva molto a raccontare che Semmy è stato un Campione sin da ragazzo, eccellendo in tutte le competizioni sportive a cui aveva preso parte, allenandosi duramente in palestra e sviluppando doti di mobilita' e di equilibrio non comuni per un fisico di quelle dimensioni.
Pensate che un pezzo forte del suo repertorio sono proprio le ginocchiate !
Quindi … tutti quei Ko che spesso vediamo sul Ring di Tokyo a danno di Campioni di un certo spessore, non sono per nulla fortuiti , ma sono frutto di un grande bagaglio tecnico.
La giornata si concludeva con le classiche foto di rito :
Il campione in carica del Gran Premio K1 , posava divertito accanto ai suoi
fans Italiani,
noi tornavamo a casa con la consapevolezza di aver imparato qualcosa di buono
da un vero Numero uno.
A cura del M° Daniele Brunozzi
( d.brunozzi@hotmail.it )
ha organizzato uno Stage di eccellenza , ospitando nientemeno che il gigante SEMMY SCHILT , campionissimo del Circuito K1.
Schilt ( 2 metri e 12 di altezza , dal peso di oltre 130 chili ), ha dato dimostrazione ai partecipanti di conoscere bene il proprio mestiere di Fighter.
Colpisce molto vederlo dal vivo: certamente per la sua figura imponente ,
ma al tempo stesso per il fatto di scoprirlo sempre cosi' sorridente e disponibile,
lontano un miglio da quel ruolo di Gigante Cattivo che la televisione sembra avergli cucito addosso.
Potente e pulito nell' esecuzione tecnica, Schilt ha un passato di Karateka,
infatti chiama ancora le tecniche di calcio coi nomi Giapponesi e ci tiene molto a cominciare e finire la lezione con il saluto di rito.
Io ero stato tra quelli che lo aveva giudicato male....avevo sempre pensato che tutte le sue vittorie nel K1 Gran Prix fossero dovute essenzialmente al suo peso,
alla sua struttura fisica : In realta'...non si vince per 4 volte il K1 se non possiedi anche una buona tecnica...e infatti guardandolo dal vivo nei movimenti si capisce che questo ragazzotto Olandese non vince i suoi incontri per caso.
Il suo primo-allenatore Master Jonkers , ci teneva molto a raccontare che Semmy è stato un Campione sin da ragazzo, eccellendo in tutte le competizioni sportive a cui aveva preso parte, allenandosi duramente in palestra e sviluppando doti di mobilita' e di equilibrio non comuni per un fisico di quelle dimensioni.
Pensate che un pezzo forte del suo repertorio sono proprio le ginocchiate !
Quindi … tutti quei Ko che spesso vediamo sul Ring di Tokyo a danno di Campioni di un certo spessore, non sono per nulla fortuiti , ma sono frutto di un grande bagaglio tecnico.
La giornata si concludeva con le classiche foto di rito :
Il campione in carica del Gran Premio K1 , posava divertito accanto ai suoi
fans Italiani,
noi tornavamo a casa con la consapevolezza di aver imparato qualcosa di buono
da un vero Numero uno.
A cura del M° Daniele Brunozzi
( d.brunozzi@hotmail.it )