Mike Tyson
Genio, talento e sregolatezza. Il due volte Campione del Mondo di Pesi Massimi, Mike Tyson – fra i pugili più temibili della storia della boxe – torna a far parlare di sé. E lo fa a 43 anni, nel corso di un’intervista televisiva, mostrando agli americani il suo lato più umano, come già aveva fatto nel controverso documentario “Tyson”.
Iron Mike ha ripercorso le tappe della propria infanzia, segnata da continue risse con i coetanei e soprattutto dalla morte della madre: la tragedia a 16 anni, da allora entrò nelle grazie di Cus D’Amato, l’allenatore che insegnò all’ex pugile di Brooklin ad essere feroce dentro e fuori il ring.
Impossibile non parlare dei tre anni passati in carcere con l’accusa di stupro. “Quello non era il posto giusto per me – ha rivelato – E’ un posto in cui non hai confini. E’ vero, non sei libero, ma perdi la tua fibra morale”.
Sconcertante la dichiarazione: “So cosa vuol dire camminare su una strada oscura, incontrare il Diavolo e frequentarlo per un po’”. Una vita tormentata quella di Tyson, fra droga e cattive tentazioni, tutto con i riflettori costantemente accesi. Fino all’ultima, immensa, disgrazia: la perdita della figlia di 4 anni avvenuta lo scorso 27 maggio in un misterioso incidente domestico, a cui neanche il pugile di Brooklyn è riuscito a trovare una spiegazione. Il suo futuro? La famiglia, senza dimenticare i tanti errori del passato ma anche le grandi soddisfazioni.