Simone Maludrottu
Sul ring innalzato nel complesso turistico “Sa Rocca” di Guspini, Simone Maludrottu (28 vittorie e 2 sconfitte) è venuto fuori con autorevolezza per battere il francese Jean Marie Codet, fermato dall’arbitro nel quarto round. Ma anche i secondi del pugile transalpino, avevano capito che il loro amministrato stava incassando colpi pesanti ed è volato l’asciugamano. Match subito movimentato, all’insegna degli scambi che il francese proponeva e con Maludrottu che non si tirava indietro. Pressato dal grintoso transalpino, l’ex campione europeo dei gallo ha risposto con diretti, ganci e montanti al volto e alla figura scagliati con ottima scelta di tempo e che giungevano puntualmente a segno. Secondo e terzo round durissimi per il coraggioso Codet, che ha cercato di resistere senza fare mai un passo indietro ed ha così incassato combinazioni a due mani, venendo nettamente superato sul piano della rapidità. Quarto round con Codet contato in piedi dopo aver sbandato per una combinazione diretto sinistro-gancio destro al volto. Poco dopo il francese è stato investito da alcune serie di colpi a due mani alternate al volto ed al bersaglio grosso che non è riuscito ad arginare in alcun modo. Intervento dell’arbitro che contava Codet in piedi, fermando il match. Nel secondo incontro professionistico della serata, l’imbattuto mediomassimo Alessio Rondelli (9 vittorie), ha battuto in sei riprese il mancino transalpino Philippe Mendy, un osso duro che gli ha dato filo da torcere. Pressato costantemente dal rivale, Rondelli ha stentato un po’ ed ha incassato colpi che avrebbe potuto evitare. Con il passare dei round, tuttavia, Rondelli si è rinfrancato ed ha replicato al rivale con efficaci diretti e ganci al volto e al corpo. Nel quarto tempo, in particolare, Rondelli è andato a segno con un durissimo destro alla mascella che ha fatto volare il paradenti a Mendy, per cui l’arbitro ha contato in piedi il transalpino. Il match è proseguito all’insegna degli scambi, mostrando un Rondelli sempre più sicuro ma con Mendy sempre all’attacco ma meno pericoloso