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15 luglio 2008

L’ARTE MARZIALE ….E .. LO SPORT DA COMBATTIMENTO


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Cosa significa praticare “Arti Marziali” nel terzo millennio?
Nella maggioranza dei casi, i dojo..le scuole, sono frequentate da persone stressate o depresse che cercano un’appiglio per crearsi un’identità propria,consolandosi ogni qualvolta vedono la propria immagine riflessa allo specchio con il kimono e la cintura colorata.
Un modo diverso per mentire a sé stessi prima di tutto,e per gonfiare un po’ di più il portafogli di coloro che tengono questi corsi.
Ecco che troviamo in questo primo caso,lo svilimento,lo stupro del termine “Marziale”.
In primis,i titolari di questi corsi,tengono regolarmente delle lezioni di “training autogeno”..il che potrebbe essere molto utile per atleti agonisti,ma….per le persone stressate e depresse che ho citato prima è un modo come un altro per inculcare loro convinzioni e storie che assicureranno il versamento della loro quota mensile.Non esiste in questi casi l’accrescimento dell’autostima,accresce piuttosto la devozione totale nei confronti del titolare del corso.
Il risultato?..la formazione di persone convinte e devote…incapaci di gestire la propria vita al di fuori del dojo,incapaci tantomeno di gestire un minimo di “sano e utile”sparring”..ma bravissimi nell’eseguire il saluto e nel ripiegare il kimono dopo l’uso.
Possiamo definire”Artisti Marziali” questa ,purtroppo ampia, fascia di persone???
L’altra categoria di “artisti marziali”è quella degli sportivi.
Questa categoria si può meglio definire una categoria di “atleti marziali”.All’interno di questi corsi si trovano solitamente ambienti informali dove la preparazione atletica riveste un ruolo primario.Non viene eseguito il saluto,la terminologia tecnica è il più delle volte ridotta all’osso,e i frequentatori di questi corsi il più delle volte durano dai sei mesi ai due anni e poi spariscono.Qualcuno si cimenta nell’agonismo,se vince accresce la sua autostima e continua se perde si ritira entro breve dal corso.
In questi casi,essendo le scuole di carattere prettamente sportivo possiamo paragonarle benissimo alle scuole di calcio,basket,rugby ecc…
Moltissime volte (purtroppo!!!!)i titolari di questi corsi sono giovani non più che quarantenni,che spaziano dalla Kickboxing alla Savate al FreeFight alla lotta e chi pù ne ha più ne metta!!
Insegnanti con la qualifica di “Allenatore” che parlano da grandi esperti,con il grossissimo difetto dell’approssimazione;insegnante approssimativo=atleta approssimativo.
Ho visto atleti fortissimi,campioni di “sport da combattimento”piangere e piangere per un match perso.
Questi sono gli Artisti Marziali del terzo millennio?
Le cosiddette “Arti Marziali”si sono sviluppate e perfezionate nel corso di molti secoli con l’unico scopo di annientare il nemico con ogni mezzo a disposizione.
Gli antichi guerrieri,ricorrevano a pratiche mistiche per accrescere l’autostima ed eseguivano tradizionali riti religiosi per rafforzare lo spirito.
L’Arte Marziale serviva per la difesa e la sopravvivenza da parte dei contadini cinesi così come serviva ai Samurai per la difesa del proprio signore.Non era un gioco…si parlava di vita o morte.
Ai nostri giorni,le guerre si combattono in modo diverso rispetto al passato e quindi è diminuita profondamente la necessità da parte dell’uomo di praticare quotidianamente l’Arte Marziale.
L’Arte Marziale oggi,se praticata in modo ONESTO,Deve prevedere sia l’aspetto tradizionale fatto di disciplina,rispetto,ritualità e terminologia che l’aspetto sportivo nel quale il praticante misura il proprio repertorio e la propria capacità tecnica in uno scontro a pieno contatto valutando anche le proprie reazioni emotive davanti ad un avversario non cooperante.
In questo modo si crea nel praticante il giusto equilibrio, creato non sull’approssimazione ma su scientifiche basi tecniche che rafforzeranno il proprio credo marziale tramite la pratica rituale/tradizionale che partirà dal saluto iniziale al silenzio durante la lezione al rispetto del Maestro e del compagno allo studio corretto della terminologia,fluendo nella pratica corretta della preparazione atletica fatta di tempi,recuperi,circuiti ecc.. per sfociare nello studio del combattimento e quindi di leggi fisiche come:azione e reazione,leva,momento di forza,centrifuga,inerzia ecc..
Questa pratica,prepara negli anni l’allievo ad affrontare meglio e con la giusta consapevolezza un combattimento,così come lo prepara ad affrontare con maggior sicurezza ed autostima la vita di tutti i giorni.
Auguro un utile allenamento a tutti.
by Marco Vigolo


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