TRATTO DAL MANIFESTO- Lo so che e' lungo ... ma e' molto bello . BUONA LETTURA | Blog Megathai - K1, MMA, Boxe e Muay Thai a Bologna >

17 maggio 2010

TRATTO DAL MANIFESTO- Lo so che e' lungo ... ma e' molto bello . BUONA LETTURA


Logo 120 x 60
5% di sconto sul tuo primo ordine utilizzando il codice MP315737

«Riprenderemo l'offensiva quando il match sarà finito e siamo sicuri che anche i nostri nemici faranno lo stesso». Il comunicato è firmato da Gaudencio Pangilian, generale dell'esercito delle Filippine in guerra con un gruppo integralista islamico, Abu Sayyaf, legato ad Al Qaida, che da quarant'anni funesta la vita civile dell'arcipelago asiatico. Il riferimento era all'incontro di pugilato del 13 marzo scorso, a Dallas, tra Manny Pacquiao e il ghanese Clottey. In palio, il titolo mondiale Wbo dei pesi welter. La guerriglia civile si ferma. I ribelli decidono di rispettare un pugile cristiano che si inginocchia a Dio, prima e dopo il combattimento. Perché Pacquiao non è solo il simbolo delle Filippine. E' il miglior boxeur del mondo. Primo atleta non olimpico a sfilare con la bandiera del suo Paese ai Giochi di Pechino, Pacman (il suo soprannome) nel settembre 2009 interrompe gli allenamenti negli Stati Uniti e torna a casa. Il tifone Morakot sta fagocitando le Filippine e Taiwan. Il disastro naturale più grave dal 1967. I fiumi tracimano, Manila, senza elettricità, barcolla in preda dei venti. Il pugile si prodiga nei soccorsi, distribuisce in giro aiuti di ogni genere. Sostiene le spese dei funerali di tanti connazionali. Si apprestava a diventare la leggenda più luminosa del ring.
L'incontro, disputato due mesi dopo contro il portoricano Cotto, gli consegna il settimo titolo iridato in altrettante categorie di peso. Record assoluto. Dopo aver riscritto la storia dello sport, Pacquiao prova a farlo in politica. Per il suo Paese. E' candidato alla Camera per la provincia di Sarangani (quattrocentomila abitanti che vivono di pesca e agricoltura) nelle elezioni filippine, in programma l'11 maggio. Ha fondato un partito politico, il People Champ's Moviment, dopo che un decreto parlamentare nel 2008 lo ha proclamato «Campione del popolo». Appoggia il presidente in carica, Gloria Arroya. Propone sostegno alimentare, libera educazione, tutela sanitaria e assistenza medica per le fasce più deboli. E l'acqua potabile nelle aree più disagiate. I costi della sua campagna - scrivono gli analisti politici - si aggirano intorno ai 2 milioni di euro. «La priorità è sostenere chi non ha mezzi economici». La sua corsa al Parlamento appare più faticosa che entrare nella guardia di De la Hoya, Cotto, Clottey, gli avversari messi in fila negli ultimi anni.

Pacquiao deve convincere l'elettorato della sua metamorfosi in animale politico che sfibra la corruzione dominante, trasformando promesse elettorali in provvedimenti concreti. E che la sua carriera sportiva - negli Usa si scrive del match del secolo contro l'imbattuto Mayweather jr - non influirà sul suo ruolo istituzionale. Si era già candidato al Parlamento due anni fa, rimediando una dura sconfitta contro una donna erede di una radicata famiglia locale. «Ora sono più preparato - ha spiegato il pugile alla rivista Time - voglio essere ricordato come un servitore della patria».
Povertà e disparità economiche tra classi restano la piaga sociale dell'arcipelago asiatico. Da tempo l'establishment politico ha messo gli occhi sul patrimonio - inteso come denaro e popolarità - del pugile. La cui generosità, così come l'allergia al dialogo e alle pubbliche relazioni, è riconosciuta: centinaia di indigenti fanno la fila davanti alla sua villa per chiedere cibo e soldi. Il suo avversario politico si chiama Roy Chiongbian. E' un potente uomo d'affari, cresciuto negli Stati Uniti, figlio di una dinastia che da tempo affonda le mani nella politica locale. «Pacquiao capirà che fare il politico è differente», sentenzia il rivale, convinto che la popolarità e la ricchezza impediranno l'elezione di Pacman alla Camera. «La gente vuole vederlo sul ring, non in Parlamento». Chiongbian solleva dubbi anche sulla moralità dei politici che sostengono il pugile: il candidato presidenziale Manny Villar, l'ex presidente Estrada, famoso per aver interpretato la saga dei B movie filippini, e Imelda Marcos, vedova dell'ultimo dittatore.

E' l'escalation personale di Pacquiao che seduce il popolo, il cui 40% vive con un dollaro e trenta centesimi al giorno e cerca un paio di round di gloria per il futuro. Scappato di casa a 14 anni da General Santos, sud dell'arcipelago, dopo che il padre cucinò e mangiò il suo cagnolino per punirlo dell'ennesimo dispetto, Pacman preferisce la boxe ai fight club per le vie di Manila. Nel giro di due anni è un pugile professionista. Poi, i titoli e la leggenda. Nel 2009 è inserito da Time nella lista dei cento personaggi più popolari dell'anno, tanto da conquistarsi addirittura la copertina dell'edizione asiatica. I suoi cd musicali - è anche un cantante - scalano le classifiche degli album più' venduti. «Ora conta solo il mio rapporto con Dio e con il mio Paese», ripete il boxeur. Non a caso. Il suo rapporto con la fede - prega tre volte al giorno - potrebbe garantirgli il voto, decisivo, dell'elettorato cristiano, il 94% della popolazione filippina.
E decisivo può essere anche un sostenitore speciale, come il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. I trascorsi tra i due cominciano nel novembre 2008. Pacquiao, all'indomani del «match della storia» contro De la Hoya, invia gli auguri al neopresidente. Da Obama, diceva di «trarre l'ispirazione». Due anni dopo, ecco un'inattesa mail dalla Casa Bianca. «Se fossi un abitante di Sarangeni, voterei per Pacquiao - scrive Obama - Chiongbian cerca di far espandere la povertà, non combatterla. Ho vissuto in un arcipelago, l'Indonesia, come le Filippine e alle Hawaii, dove la componente asiatica era ben nutrita. A loro, come me, piacciono persone dalla faccia pulita».

Il presidente Usa spiega di «sostenere nuove forme di energia» e «chi ha più energia, in questo caso naturale, di Pacman?. Manny lavora per la tutela dei più deboli e degli anziani, il modo di far politica delle nuove generazioni». Poi l'incoronazione: «Pacquiao entrerà a far parte del Congresso e un giorno diventerà presidente delle Filippine».


About This Blog

Blog specializzato in tutto ciò che riguarda le arti marziali e gli sport da combattimento, con tantissimi video in esclusiva, novità, dirette e reportage.

Per aiutarci a fornire un servizio sempre migliore e aggiornato supportaci effettuando una donazione:

Osti G. Webmaster MEGATHAI.IT

Osti G. Webmaster  MEGATHAI.IT
Collaborazione e Sponsor 338-8543262 megathai@hotmail.com

Copyright

Tutto il materiale presente su questo Sito, inclusi in via non esclusiva informazioni, documenti, prodotti, logotipi, grafica, suoni, immagini, e servizi ("Materiale") viene messo a disposizione da MEGATHAI.IT o dai rispettivi produttori, autori, sviluppatori e venditori ("Altri Fornitori") e costituisce un'opera soggetta a copyright di MEGATHAI.IT e/o degli Altri Fornitori. Nessun materiale potrà essere copiato, riprodotto, distribuito, ristampato, scaricato, visualizzato, pubblicato o trasmesso in qualunque forma o mezzo, inclusi, in via non esclusiva, procedimenti elettronici, meccanici, fotocopie, registrazioni o altri mezzi senza il preventivo consenso scritto della MEGATHAI.IT o dell'Altro Fornitore.

  © Megathai.it The fighting sport portal by megathai.it since 2001

Back to TOP